domenica 26 settembre 2010

SUSPENCE...

Oggi, domenica 26 ottobre, la giuria del IV premio di Poesia "Roberto Fertonani" si è riunita per decidere i vincitori. Dopo ore di discussioni, e dopo un buon pasto e un buon vino i vincitori sono...


SUSPENCE


Vi piacerebbe saperlo, Eh ???

Purtroppo i nomi vi saranno svelati nella cerimonia di premiazione che si terrà 
Sabato 30 ottobre 2010
alle ore 15 presso Sala Polivalente (in Via Marconi) a Rivarolo Mantovano (MN).

A tutti i partecipanti verrà inviato l'invito mentre i soli vincitori e segnalati verranno 
contattati via telefono dalla Fondazione Sanguanini.

Partecipate numerosi...anche perchè al termine vi sarà un breve rinfresco.

martedì 14 settembre 2010

LA CITAZIONE

"I miei compagni e io soffriamo di una malattia del cuore che può essere curata solo con l'oro" (Hernàn Cortés, 1519).
Montezuma e l'intero popolo azteco gli credettero e fu la fine di un impero.

Nel disegno a destra, tratto da un codex del XV secolo, si vede seduto il generale Cortés. Accanto a lui vi è La Malinche (Donna Marina) che traduce la lingua Nahuatl (la lingua azteca) in spagnolo.
Dietro a Cortés si vedono alcuni soldati spagnoli a cavallo e alcuni guerrieri Tlaxcalatechi. Gli Tlaxcalatechi, abitanti della città-stato Tlaxcala, erano nemici giurati degli Aztechi (o Mexica come si amavano farsi chiamare) I continui e alti tributi verso gli imperatori aztechi, tributi  versati sia in oro e in natura che in vittime sacrificali, alimentarono la ribellione tanto che si allearono con gli spagnoli contro Montezuma II.

venerdì 10 settembre 2010

VOYNICH

Il manoscritto Voynich è un grazioso codex scritto in una lingua misteriosa. Il libretto contiene immagini di piante e fiori, riferimenti astrologici e disegni. Molti sono gli studiosi che si sono letteralmente impatanati in questo misterioso scritto.
Nel 1912 fu acquistato da Wilfrid Voynich, libraio statunitense in cerca di rarità, dal collegio dei gesuiti di Villa Mondragone, vicino a Frascati. Il volume fu messo in vendita, insieme ad altri trenta, poichè il collegio aveva bisogno di fondi per la ristrutturazione dell'edificio.
Esso costa di 204 pagine di pergamena in folio (piegate a metà per formare 2 pagine e 4 facciate). Alcuni fogli sono però piegati in sei parti, in maniera del tutto inuale. Misura 16 X 22 X 4 cm
Su chi effetivamente lo abbia redatto sono state avanzate diverse ipotesi:
1) Jacobi Tepenece. La sua firma compare, semi cancellata, sul frontespizio. Tepenece fu il principale alchimista e erborista di Rodolfo II (Vienna 1552-Praga 1612) imperatore del Sacro Romano Impero.L'imperatore si servì di molti ritrovati erboristici di Tenepece e alla sua morte fù donato per saldare i numerosi debiti contratti con l'erborista.
2) Leonardo da Vinci. Alcuni disegni farebbero alludere alla data di nascita (ora, giorno e mese). Altri sono somiglianti a quelli del giovane Leonardo.
3) Ruggero Bacone (1214-1294), filosofo e frate francescano. Alcuni disegni alludono a studi sulla luce e sulla riffrazione a cui Bacone era fortemente interessato. Altri particolari sembrano disegnati come se fossero stati osservati attraverso una lente d'ingrandimento. Anche lo studio delle lenti rientrava negli ambiti di Bacone.
4) Edward Kelley (1555-1597), mago, alchimista e truffatore. Alcuni ipotizzano che lo abbia scritto proprio lui, inventandosi un idioma e vendendolo a caro prezzo all'imperatore Rodolfo II. Kelley affermava di tramutare il piombo in oro e di parlare con gli angeli.

Attualmente si è scoperto che gli inchiostri utilizzati per i disegni sono di natura minerale, di buona qualità e molto costosi così come la pergamena di cui è costituito.
La datazione al radio carbone lo colloca tra il 1404 e il 1448 spiazzando tutte le ipotesi sull'autore fatte finora. Inoltre in uno dei tanti schizzi si possono notare delle torri merlate a coda di rondine e questo fa sì che il luogo di origine sia ristretto all'Italia Settentrionale.
Al momento il testo del codex ha resistito a tutti i tentavi di decifratura e rimane pertanto oscuro così come l'autore e il motivo della sua cifratura.



sabato 4 settembre 2010

IN ATTESA DI RIGOLETTO


Mantova skyline
Inserito originariamente da maxmatt
Questa è Mantova vista dal lago. Si intravede all'estrema destra il castello di San Giorgio, al centro la cupola del duomo e poco più a destra il profilo della torre della gabbia.
Mantova è il capologuo della mia provincia. La sua storia è antica e anche molto variegata poichè tutti la volevano ma nessuno riuscì a prenderla. La leggenda vuole che sia stata edificata dall'indovino Manto, nel bel mezzo di una palude. Non è una città di fondazione romana ma etrusca, a dispetto di quelli della Lega che in una sua cittadina, Bagnolo San Vito, festeggiano una festa celtica. (I celti, va bene ricordarlo, a Mantova non hanno mai messo piede). Nel 1100 circa vi nacque prima Bonfacio il Crudele, di stirpe longobarda e poi la grande Matilde di Canossa. La vera storia di Mantova però inizia il 16 agosto 1328 quando una oscura famiglia, i Corradi di Gonzaga, con l'aiuto di Verona, cacciano i Bonacolsi i veri primi signori della città. Inizia così il dominio della famiglia Gonzaga. In circa 400 anni Mantova diverrà ricchissima, al punto che farà gola agli Sforza, agli Scaligeri, al Papato e pure alla Serenissima. Nessuno di questi riuscirà mai a conquistarla. Alcuni dei suoi membri riusciranno a ricevere il massimo riconoscimento imperiale, il Toson d'Oro.
É in questa bellissima città, tra le sue piazze, le sue vie e all'interno dei suoi palazzi, che è stato ambientato il "Rigoletto" di Verdi.
Per chi volesse visitarela assolutamente da vedere sono Palazzo Thè, con l'impressionante Sala dei Giganti, Palazzo Ducale, con la Stanza detta "degli Sposi", Piazza delle Erbe, Piazza Sordello, poeta cantato anche da Dante, la Cattedrale e il Duomo di San Anselmo, con la cupola dell'Alberti e la cripta dei Sacri Vasi, la Rotonda di San Lorenzo con il suo orologio astronomico, Palazzo della Ragione, il Castello di San Giorgio e altro ancora. Nei dintorni, vale la pena fare una scappatina al Santuario della Madonna delle Grazie, a circa 10 km, dove potreste osservare, appeso al soffitto, un coccodrillo impagliato, dono di uno dei Gonzaga, e delle inquetanti statue di cartapesta che rappresentano i vari ex-voto di epoca gonzaghesca.
E non dimenticatevi un giro in barca con la motonave Andes, meglio in estate così da ammirare la stupenda fioritura dei Fior di Loto.

giovedì 2 settembre 2010

CREPUSCOLO...

Di Twilight  non se ne può più ! Ovunque ti volti vedi astucci, quaderni, cartelle, tutte con i bei faccioni dei protagonisti di questa saga. Personalmente ho letti due dei romanzi della Meyer e a dirla sinceremanete non è che mi siano particolarmente piaciuti. Più della metà del romanzo è la storia di Bella in piena crisi adolescenziale. Essa ama un licantropo ma pure un vampiro e non si decide se farsi mordere dal bel vampiro o dall'amico lupo. La'ltra metà è tutto un  mordi mordi...
Finalmente però a smontare il tutto c'è il nuovo film "Mordimi", una autentica parodia di "Twilight". Non so se sia l'ennesima stupidata o qualcosa di intelligente (nel campo della parodia le cose intelligenti sono rare) tuttavia, chi lo andrà a vedere potrà lasciare un commento positivo o negativo che sia. Per il momento accontatevi del trailer.




 Nella musica, specie durante durante il periodo barocco ma anche oltre, la parodia era quasi una tradizione. Si copiava la partitura di una composizione scritta da altri e la si adattava per una nuova occasione. E così si hanno parodie musicale di quasi tutti i maggiori compositori. Quello maggiormente preso di mira è Vivaldi, parodiato un pò da tutti, Mozart, Bach, Busoni, solo per citarne alcuni. Stando poi alle parole di Stravinsky (che non lo amava) Vivaldi stesso si parodiava. D'altra parte Vivaldi era pagato a pezzo prodotto e non a cottimo.
Un esempio molto noto è Pergolesi e Bach.
Il primo scrisse lo Stabat Mater mentre il secondo ne fece la Parodia sostituendo il testo dello Stabat Mater con quello del salmo 51.
Ecco quindi per voi la prima parte dello Stabat Mater di Pergolesi
 
Di seguito la Cantata di Bach BWV 1053, tratto dal Salmo 51, after Pergolesi.