martedì 30 marzo 2010

MXNXSTRXNDSX

 A volte i musicisti sono dei gran burloni. Un esempio è questa composizione dal nome enigmatico di MXNXSTRXNDSX. Provate però a sostiuire alle X le opportune vocali e la parola diventà Ménéstrandise ovvero "Menestrelleria". L'autore è Francois Couperin che con tale composizione voleva prendere in giro la corporazione dei musicisti, a lui avversa, senza essere citato in giudizio (a quei tempi non c'era la libertà d'espressione).
La Mènèstradise era una associazione di giullari e menestrelli fondata nel 1321. Il direttore aveva l'altisonante titolo di "re dei menestrelli" o anche "re dei violini".  Aveva una propria strada, un proprio quartiere e una propria chiesa.
Nel 1693 Couperin stesso campeggiò una protesta presso il re contro l'eccessivo potere di questa corporazione che di fatto limitava di molto la libertà artistica dei compositori barocchi francesi.
La suite per clavicembalo chiamata anche Les fastes de la grande et ancienne Mxnxstrxndxsx ovvero "I fasti della grande e antica menestrelleria" è suddivisa in cinque movimenti:

1) Les Notables, et Jurés - Mxnxstrxndxnrs (I notabili, i giurati e i menestrelli).
2) Les Viéleux, et les Gueux (I suonatori di ghironda e i mendicanti)
 3)Les Jongleurs, Sauteurs; et Saltimbanques: avec les Ours, et les Singes (I giocolieri, saltatori e saltimbanchi con orsi e scimmie).
 4)Les Invalides: ou gens Estropiés au service de la grande Mxnxstrxndxsx (Gli invalidi, o gente deforme al servizio della grande menestrelleria).
5) Désordre, et déroute de toute la troupe: causés par les Yvrognes, les Singes, et les Ours (Disordine e rotta di tutta la truppa causata dagli ubriachi, dalle scimmie e dagli orsi).



E ora chiudete gli occhi, ascoltate e rivevete con la mente ciò che la musica vi suggerisce. Siete riusciti a immaginare il parapiglia finale, con gli orsi che inseguono i musicisti ubriachi ?

giovedì 25 marzo 2010

ACQUISTI PASQUALI


THE PENGUIN BOOK OF JAPANESE VERSE

Poetry remains a living part of the culture of Japan today. The clichés of everyday speech are often to be traced to famous ancient poems, and the traditional forms of poetry are widely known and loved. The congenial attitude comes from a poetical history of about a millennium and a half. This classic collection of verse therefore contains poetry from the earliest, primitive period, through the Nara, Heian, Kamakura, Muromachi and Edo periods, ending with modern poetry from 1868 onwards, including the rising poets Tamura Ryuichi and Tanikawa Shuntaro.
A millennium and a half old, Japan's poetry is widely known and loved around the world. Covering the earliest primitive period through the Nara, Heian, Kamakura, Muramachi, and Edo periods, right up to the modern day, The Penguin Book of Japanese Verse contains more than 700 poems, including short forms such as tanka and haiku, as well as folk-poetry, and more complex verse with which Western readers may be less familiar. Whether read for pleasure or scholarship, this accessible translation displays the full wit, sorrow, and subtlety of Japanese poetry and will remain the authoritative volume for years to come.
 
Il libro è stato appena acquistato su E-bay direttamente dall'Inghilterra. Ora devo solo attendere che mi arrivi. Il tempo medio stimato è di circa 7 giorni lavorativi.

mercoledì 24 marzo 2010

LA SCELTA

Domenica e lunedì 28 e 29 marzo ci saranno le elezioni regionali. Io ho fatto la mia scelta e la potete vedere nel fimato di Youtube. Francamente sono stanco di tutti questi partiti che non fanno altro che litigare, che ti fanno passare per consenso popolare ciò che non è (PDL), che hanno uno strano concetto di democrazia (PDL), che hanno un piede in due scarpe (UDC), che con la loro assenza premeditata hanno permesso il voto dello scudo fiscale (PD), degli scandali di corruzione e concussione (PD, PDL e UDC), dello strano concetto che se sei a favore va bene, se non lo sei allora sei uno sporco comunistamangiabambini (PDL), dei senatori e deputati che hanno doppio e triplo incarico senza però fare bene nè l'uno nè l'altro (PDL e PD), di uno strano concetto di parcondicio (il partito di maggioranza ha maggior diritto di parola dei partiti di minoranza, un concetto monarchico che ha solo il PDL), di un partito (PDL) che ha sempre affermato che il comunismo ha fatto molte vittime,  il fascismo pure ma poichè sono numericamente inferiori allora la cosa è meno grave, di sentirmi dire da un quasi novantenne "L'ho visto alla TV a parlare in piazza San Giovanni a Roma e ne ho avuto paura: mi ricordava Mussolini quando parlava a Cremona dal balcone del municipio", di avere politici premier, ministri, senatori, deputati, che pesantemente intervengono presso le autorità che per loro funzione dovrebbero essere indipendenti (PDL), di partiti che aumentano le tasse (PD), di partiti che prima fanno le leggi per dichiarare l'abusivismo dei manifesti elettorali e poi si autoassolvono con altre leggi che determinano una pena pecunaria ridicola ai trasgressori, ovvero a loro stessi (tutti partiti), di non aver nessun rispetto delle regole (PDL) e della costituzione (PDL), di governi che pongono costantemente la fiducia interferendo di fatto con la divisione dei poteri (giudiziario, legislativo, esecutivo), di un premier che continua ossesionatamente a denigrare i comunisti (che hanno anche loro le loro brave colpe) ma che li ha tra i suoi migliori amici. Se potessi prenderei tutti i deputati e i senatori e li imbarcherei un'isola deserta al largo delle coste africane, sperando che gli africani non ce li rispediscano indietro.
Per tutti questi motivi e per molti altri io ho fatto la mia scelta. Molti la condivideranno, altri no. Abbiate rispetto della mia decisione così come io avrò della vostra, qualunque essa sia.



martedì 23 marzo 2010

IV EDIZIONE DEL CONCORSO DI POESIA "ROBERTO FERTONANI"

La Fondazione Sanguanini Rivarolo Onlus indice la IV edizione del Concorso nazionale di poesia “Roberto Fertonani” che ha cadenza biennale ed è stato istituito per onorare la memoria dell'insigne germanista rivarolese, da cui ha preso il nome, che alla poesia dedicò gran parte della sua finissima opera di traduttore ed esegeta.

Il concorso si articola in quattro sezioni :
Sezione A : poesia in italiano su tema libero. Possono partecipare poeti di età pari o superiore ai 16 anni.Quota di partecipazione: € 6,00 in francobolli da 0,60 cad. (Contributo segreteria).
Sezione B: poesia dialettale. Non sono posti limiti di età e sono ammessi tutti i dialetti italiani. Quota di partecipazione: € 6,00 in francobolli da 0,60 cad. (Contributo segreteria).
Per chi volesse iscriversi ad entrambe le sezioni, la quota da versare è unica: € 6,00 in francobolli da 0,60 cad.
Sezione C: “Piccoli poeti”. Possono partecipare poeti di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni
Sezione C 2: “Giovani poeti”. Possono partecipare poeti di età compresa tra i 12 e i 15 anni.
Per le sezioni C 1 e C 2 non è prevista alcuna quota di partecipazione.

1- Per ogni sezione è possibile inviare un massimo di due poesie, ognuna delle quali non dovrà superare il limite di 30 versi.
2 - I componimenti in dialetto dovranno essere presentati con testo a fronte in italiano.
3 - Tutte le poesie devono essere inedite, mai premiate o segnalate in altri concorsi.
4 - Ogni poesia inviata deve recare un titolo ed essere anonima (non è previsto quindi l'uso di uno pseudonimo).
5 - Dovranno essere consegnati, in busta chiusa, i seguenti dati: nome, cognome, indirizzo, data e luogo di nascita, numero di telefono, eventuale E-mail, titolo delle poesie presentate (con l’indicazione della sezione alla quale esse si riferiscono), e dichiarazione che consenta la trattazione dei dati personali, garantisca la paternità delle opere, autorizzi l'eventuale pubblicazione e dichiari la piena accettazione del presente bando. Per i partecipanti di età inferiore ai 18 anni è richiesta autorizzazione scritta alla partecipazione rilasciata da un genitore. I dati personali dei concorrenti saranno tutelati a norma della legge 675/96 sulla privacy.

Gli elaborati devono essere tassativamente dattiloscritti e devono pervenire in 5 copie entro il 17 luglio 2010 al seguente recapito:
Concorso nazionale di Poesia, presso (c/o) Fondazione Sanguanini Rivarolo, via Gonzaga n. 39/b, 46017, Rivarolo Mantovano (MN)

Le opere ricevute non verranno restituite, ma conservate presso "la Biblioteca" della Fondazione Sanguanini. Non saranno presi in considerazione gli invii non in regola con il presente bando.
Il giudizio della Giuria si intende come insindacabile e inappellabile.
La partecipazione al concorso implica l'accettazione di tutte le norme del presente bando.

Sezione A
I Premio:€ 250,00
II Premio: € 150,00
Segnalati: targhe e libri

Sez. B :I Premio: € 250,00
II Premio: € 150,00
Segnalati: targhe e libri

Sez. C 1:premi in libri e materiale scolastico.
Sez. C 2:premi in libri e materiale scolastico.

Ai vincitori e segnalati sarà data comunicazione personale in tempo utile.

Tutti i partecipanti sono invitati alla premiazione del concorso che si terrà nell'ottobre 2010 e a chi tra essi volesse leggere una delle proprie opere al pubblico presente, sarà consegnato un piccolo ricordo. I premi potranno essere ritirati esclusivamente il giorno della premiazione.È ammessa la delega per il ritiro. È ammessa la spedizione delle sole targhe previo pagamento dei costi di invio per i vincitori e i segnalati non presenti al giorno della premiazione.

Le opere che risulteranno vincitrici in ciascuna sezione, unitamente a quelle segnalate, saranno raccolte in una pubblicazione a cura della Fondazione Sanguanini.

Per informazioni rivolgersi a:
Fondazione Sanguanini Rivarolo Onlus
Via Gonzaga n. 39/b 46017 Rivarolo Mantovano (MN)
Tel. 0376/958144 - 957036 Fax: 0376/959112
e-mail: mailto:bibliotecarivarolo@libero.it

giovedì 18 marzo 2010

MATILDE, ANSELMO E IL GRAAL

Oggi, 18 marzo, è il patrono di Mantova, Sant'Anselmo di Lucca (1035-1086). Nato a Milano, fù il nipote di papa Alessandro II. Nel 1073 fu eletto a vescovo di Lucca ma egli rifiutò poichè non voleva ricevere nessuna regalia dall'imperatore Enrico III. Accettò solamente su insetenza del papa l'anno successivo ma nella citàà di Lucca non riuscì mai a metterci piede. Delegato pontifico per la Lombardia, che in quel periodo comprendeva anche parte del Piemonte e del Veneto, visse a Mantova per soli 3 anni. Fu in quel periodo che conobbe la donna più potente del periodo e ne divenne suo consagliere spirituale, la Grancontessa e Regina d'Italia, Matilde di Canossa (o come amava firmarsi, Matilde Deo Gratia).
 Esiliato dal 1081, trovò rifugio nell'abazzia del Polirone a San Benedetto Po, abazzia fatta e voluta da Taddeo, il nonno di Matilde. Fervido teologo, volle sempre separare il potere temporale, rappresentato dall'imperatore, da quello spirituale. Fu lui il primo a metter ordine nel codice canonico. Morto nel 1086 fu la stessa Matilde che lo volle deporre sotto l'altare maggiore della cattedrale di Mantova che ora porta il suo nome.
Ma che centra Anselmo con il graal ? Per scoprirlo doppiamo fare un passo indietro di alcuni secoli.
 Nel 37 d.c.un centurione romano di nome Longino trafigge il costato di Cristo. Alcune gocce di sangue cadono sugli occhi da tempo malati e Longino ne viene guarito. Si converte al crsitianesimo e fugge verso l'Italia. Proprio a Mantova viene martirizzato e sepolto nei pressi del tempio di Diana. Passa il tempo e la sua sepoltura diventa un ricordo. Nel 804 Sant'Andrea appare in sogno a un mendicante e gli ordina di scavare nell'orto del convento di Santa Magdalena. E lì vengono ritrovate le ossa di Longino e una piccola teca di piombo contenente terriccio misto a sangue. Nel 973 il sangue viene suddiviso in due porzioni e nascoste in località ignota come prevenzione contro l'invasione ussara. Nel 1048 ancora una volta Sant'Andrea appare in sogno a un mendicante cieco e la preziosa reliquia viene ritrovata. La tradizione vuole che Bonifacio il Crudele, duca di Mantova e sua moglie Beatrice siano presenti al ritrovamento. La leggenda vuole  che sia presente anche un giovanissimo Anselmo insieme allo zio papa, ma di questo non siamo sicuri. Nel 1472 le reliquie vengono poste nella cripta sotto l'altare maggiore della cattedrale di Sant'Andrea. La chiesa voluta dai Gonzaga è su disegno di Leon Battista Alberti mentre le urne vengono forgiate in oro su disegno del Bernini. Nel 1848 alcuni soldati austro-ungarici trafugano una parte delle reliquie di cui fino a ora nulla sappiamo. L'imperatore Francesco Giuseppe volle riparare al sacrilegio e donò a Mantova due nuove urne in oro in cui trasferire ciò che era sopravissuto e che era stato opportunamente porzionato.
Per tutto il medioevo i sacri vasi furono molto ambiti da imperatori e papi tanto che vennero donate due porzioni: una a Carlo Magno (ora conservata nella Sacra Cappella a Parigi) e l'altra all'imperatore Enrico III (conservata a Weingarten in Germania).
Normalmente i Sacri Vasi non sono visibili e non sono esposti al pubblico tranne che nella giornata del Venerdì Santo, quando, con l'intervento di dodici chiavi, viene da prima aperta la teca protettiva e poi portati in processione per la città di Mantova. Se volete quindi vederli affrettatevi !!!


 

martedì 16 marzo 2010

TORTA SBRISOLONA

 La mia amica Elena, nel suo blog, ha postato il magnifico "Lamento di Arianna" di Claudio Monteverdi, uno dei più famosi compositori rinascimentali che ha vissuto parte della sua vita anche a Mantova (oltre che a Venezia e Ferrara). Per meglio gustare il meraviglioso canto, che potete ascoltare qui, eccovi la ricetta del tipico dolce di Mantova, La Sbrisolona. Il nome dice tutto. É facile da fare e non richiede ingredienti particolari. La mia vicina, la sig.ra Rosa, la fa con le mandorle intere al posto di quelle tritate. Ricordatevi che se comprimete troppo l'imposta la torta sarà più dura. Se poi la bruciate, come ha fatto mia madre, allora il pianto è assicurato.


martedì 9 marzo 2010

OMAGGIO A RAMIREZ

In questi giorni convulsi di confusioni elettorali la notizia è passata quasi inosservata. Il 18 febbraio 2010, all'età di 88 anni, è scomparso il compositore argentino Ariel Ramirez. Tra le sue composizione più note vi è la Misa Criolla per tenore, coro misto, percussioni, tastiera e strumenti andini.
La Misa Criolla è del 1964 ed è la prima messa cattolica in lingua diversa dal latino. La lingua utilizzata è lo spagnolo a cui sono framischiate parole in lingua quequa (l'antica lingua andina).
In omaggio alla sua opera ecco il Gloria tratto dalla Misa Criolla, da notare l'originalità del ritmo musicale, ben diverso dalle consuete nostre messe europee. Ramirez infatti ha utilizzato musiche popolari andine e argentine.

lunedì 8 marzo 2010

MARGHERITA




Famiglia: Compositae (Asteraceae)
Nomi botanici: Bellis perennis
Nomi volgari: Margherita, Pratolina




Descrizione: pianta di 5-20 cm, fusto tenuemente peloso, senza foglie; con 1 capolino fiorale; foglie disposte in rosetta basale, spatolate, decisamente dentate; fiori di 1-3 cm di diametro; fiori marginali ligulati; generalmente in una fila; femminili, bianchi o rosa, fiori del disco tubulari, ermafroditi, gialli. Fioritura da marzo a ottobre.

Etimologia: il nome del genere “Bellis” deriva dal latino e significa “grazioso”. Quello della specie “perennis” significa invece “perenne, tutto l’anno”.
Il nome generico di Margherita è di origine medievale: deriva dal latino “margarita” ossia “perla” in allusione, secondo alcuni, al colore dei petali che sono bianco perlacei.

Curiosità
Fin da giovani abbiamo sempre attribuito a questo fiore doti profetiche. A lei abbiamo affidato le nostre incerte speranze di un amore corrisposto semplicemente sfogliando i petali. Mai però abbiamo sospettato che quello che pensiamo sia un unico fiore in realtà sia una infiorescenza, chiamata capolino, composta da migliaia di fiori appressati l’uno all’altro.
I fiori più esterni, quelli che formano la corolla, sono di colore bianco, talvolta sfumati di rosa, e prendono il nome di ligule ovvero piccole lingue. Quelli interni sono invece tubulosi, di colore giallo, e vengono chiamati flosculi (dal latino flos ossia piccolo fiore).
Secondo una leggenda San Luigi di Francia portava un anello, che custodiva gelosamente, con delle margherite incise.
Molte sono le sovrane che ornavano i propri emblemi con le margherite, specie per richiamare il proprio nome come fece la regina Margaret, moglie di re Enrico VI d’Inghilterra.
Alcuni ritrattisti, come Frans Pourbus (1569-1622), arrivarono perfino a giocare con il nome di Margherita, celebre è il famoso dipinto di Margherita Gonzaga rappresentata vestita con un abito guarnito di piccole perle (in latino Margarita significa appunto perla).
Ai cavalieri medievali spesso veniva concesso dalla propria amata, di ornare lo scudo con due margherite.
L’intera pianta è commestibile e i fiori possono essere utilizzati in insalate o per guarnire torte di frutta.
In campo erboristico fu ampiamente utilizzata nel medioevo in tutta Europa, tranne che in Germania dove gli si attribuiva, a torto, proprietà abortive.
Attualmente i suoi decotti vengono utilizzati per curare forme lievi di acne, per accelerare la guarigione di ferite e per lenire parti arrossate della cute.
In commercio vi sono attualmente numerosissime varietà con fiori rossi o bianchi, doppi o semidoppi, con petali disposti a raggiera oppure a pompon. Non c’è che l’imbarazzo della scelta
Proverbio:
“Quando il piede su sette margherite porrai allora in estate sarai”

giovedì 4 marzo 2010

LA POESIA DEL MESE DI MARZO

 

Ooiwa no
Modaseru kotoba
waga mune no
Hisomeru kokoro
Hito ni shirayu na


Strette nella roccia
ho chiuso le parole -
Quanto trattiene
in petto questo cuore
non lo saprà nessuno.

Ishikawa Takuboku (1885-1912)

Commento: In questo tanka il poeta esprime il suo personale dolore per un evento di cui nulla sappiamo. Può essere una delusione d'amore (come è probabile), o la morte di una persona cara o altro. Il dolore diventa quindi un fatto estremamente intimo che nessuno deve sapere.

Breve Biografia:
Nato nel 1885 da un padre che è monaco e custode del tempio di  Joko. Due anni più tardi si trasferisce nella città di Morioka dove frequenterà le scuole elementari e medie. Nel 1900 inizia da autodidatta lo studio della lingua inglese e fonda un piccolo circolo di studiosi di tale idioma. Nel 1902 si trasferische a Tokio dove incontrerà la poetessa AkikoYosano che lo influenzerà notevolmente. Come lei scriverà opere che verranno pubblicate nella rivista specializzata Myōjō ("Venere") ed entrerà a far parte della società Shinshisha (Società della Nuova Poesia). Nel 1907 si trasferisce a Hakodate, una cittadina situata sull'isola di Hokkaido, la più settentrionale delle isole dell'arcipelago giapponese. Qui inizia la sua professione di maestro e insegnante e si innamora follemente di Chieko Tachibana. Pochi mesi più tardi apprende dal padre di lei che Chieko si è sposata con un'altra persona. Il dispiacere è enorme. Nel 1908 si trasferisce a Tokio dove eserciterà il lavoro di correttore di bozze per un grande giornale. Nel marzo nel 1912 muore la madre mentre lui si spegnerà il 13 aprile a causa della tubercolosi che lo aveva afflitto per gran parte della sua vita.

Ishikawa Takuboku è uno dei più ammirati e famosi poeti giapponesi moderni. Sebbene la sua vita sia stata particolarmente breve (solo 27 anni) riformò tantissimo il carattere del tanka che proprio con lui inizia ad assumere le caratteristiche più moderne. Nei suoi componimenti sempre e constantemente ritroviamo l'animo e i sentimenti umani che vanno di pari passo con la sua vita.