domenica 28 febbraio 2010

IL RACCONTO É TRATTO

Ieri ho spedito a un concorso il mio quinto racconto. Devo dire che il tema era ed è ambiguo: "Stagionalia".
E io ho fatto del mio meglio. Ho impiegato circa due settimane per pensare all'argomento e un giorno per scriverlo. Il lavoro è stato soddisfacente ma purtroppo non potrò postarlo nel mio blog almeno fino alla giornata della premiazione.
L'unico problema che ho riscontrato sono stati i requisiti. Nel bando si specificava che i racconti non dovevano essere lunghi più di 5 cartelle (5 facciate), al massimo di 30 righe (e fino qui nessun problema) con 60 battute per riga spazi inclusi. Quello delle battute è stato infatti il mio peggior incubo. Non ci credete, provate a fare il seguente esperimento:
1) Aprite Word o in alternativa OpenOffice;
2) Impostate il vostro carattere su "Time New Roman" con altezza 12;

3) Ora scrivete una fila di dieci "a";
4) Sotto alla fila di "a" fate un'altra fila di dieci "i".

Se avete fatto ciò noterete che la lunghezza delle "a" e delle "i" è diversa.

Inizialmente il mio racconto era stato battuto in "Time New Roman". Avevo contato i caratteri della prima riga, appositamente predisposta da me medesimo con una lunga fila di "a" e avevo poi adattato i bordi e i margini fino a contarne 60. Contento di ciò avevo iniziato a scrivere.
Tutto a posto ? Macché ! Per sfizio ho contato le colonne di righe a caso, una aveva 87 battute, un'altra 74, un'altra ancora 65 e così via. Non andava bene affatto.
Mi ci è voluto un bel pò per capire dove stava il problema: era nel tipo di carattere utilizzato. Navigando sul Web ho scoperto che molti font di caratteri sono proporzionali ovvero ogni carattere occupa uno spazio differente. Tra questi compare anche il nostro "Time New Roman". Per avere quindi il numero esatto di battute in ogni riga ho dovuto cambiare il font con "Courier New".
Provate ora a cambiarlo sulle vostre file di "a" e di "i" e vedrete che ora avranno lunghezza uguale.
Un'ultima raccomandazione: impostate su sillabazione automatica e poi, per rendere il vostro testo graficamente elegante, giustificate il testo e spostate, dove occorre, le sillabe spezzate  nella riga sucessiva.
Per avere invece trenta righe per pagina impostate l'interlinea a 1,5 e il carattere ad altezza 12. Aggiustate ora tutti i margini (superiore, inferiore, destro e sinistro) e voilà il vostro racconto sarà pronto e nei parametri del concorso.
Se non vi piace il font "Courier New" (come vi  comprendo !)  fate come me, cambiatelo con "Andale Mono" che è più elegante anche se ancora orribile rispetto a "Time New Roman".

Un suggerimento per chi invece emette i concorsi letterari: non sarebbe meglio indicare solamente il numero di cartelle consentito e il numero massimo di battute ?

sabato 27 febbraio 2010

CORROTTI E CORRUTTORI

Che l'Italia sia una nazione di corrotti non è certo una novità. Nessun politico ha mai fatto qualcosa per questa piaga sociale. Ma perchè siamo arrivati fino a questo punto ? Ce lo spiega Bruno Bozzetto in una piccola e divertente animazione in cui ci confronta con gli europei.

martedì 23 febbraio 2010

QUELLO CHE STO STUDIANDO





La materia è Immunologia. L'argomento è il recettore TCR dei linfociti T.  I video sono in inglese ma i sacri testi di studio sono in italiano.

lunedì 15 febbraio 2010

LETTO PER VOI

 

La leggenda di Alessandro Magno comincia mentre il suo corpo è ancora caldo e, attraversando venti secoli di storia, dura ancora oggi. Dopo la morte del grande conquistatore, il suo corpo non si decompone e continua a emanare il suo naturale profumo, e dopo un viaggio sull'enorme carro funebre - un tempio su ruote - viene conservato nel miele per quasi tre anni. Verrà collocato ad Alessandria, a significare che la città è e sarà il cuore pulsante dell'ellenismo. La sua tomba subirà l'assalto di Tolomeo, riceverà visitatori come Ottaviano Augusto, vedrà Caligola impadronirsi della sua armatura finché l'imperatore Settimio Severo non "sigillerà" il sepolcro perché il sonno dell'eroe non venga più disturbato. Ma allora come mai, a poco più di un secolo di distanza, del sepolcro di Alessandro non si sa più nulla? La caccia alla tomba perduta ricomincia nell'Ottocento, quando i primi esploratori che si mettono sulle sue tracce si perdono nelle viscere del sottosuolo... Ancora oggi il mistero continua e la caccia prosegue.
Con un liguaggio scorrevole e piacevole potrete sapere dove è sepolto il grande Alessandro, il più famoso re e condottiero dei tempi antichi (e anche di quelli moderni).
Dove è sepolto quindi ? A Babilonia dove morì ? O in Macedonia, nella tomba del padre, Filippo II ? Oppure a Siwa, dove voleva essere sepolto ? O a Menfi, dove il generale Tolomeo portò con l'inganno il corpo ? O ad Alessandria, la città che lui stesso progettò ed edificò ? Forse a Venezia, dove secondo alcuni ipotesi sarebbe sepolto nella cripta di San Marco al posto del santo protettore della città lagunare ? Tutto questo e altro ancora lo scoprirete in questa gradevolissima lettura di uno dei più famosi archeologi italiani.

sabato 13 febbraio 2010

CANZONE GROENLANDESE

Come spesso succede nell'opere liriche, quasi tutti i compositori hanno composto le loro arie più famose prima per pianoforte e poi per orchestra. Non è frequente neppure il riciclo di partiture giovanili o scritte per tutt'altre occasioni e successivamente rimaneggiate per adattarle all'opera lirica nascente.
É questo il caso di Alfredo Catalani la cui opera più famosa (e pure l'ultima) è "La Wally" diretta per la prima volta da Arturo Toscanini. L'opera piacque talmente tanto al giovane direttore che chiamò la figlia come il titolo di questa composizione: Wally.
Catalani, essendo musicalmente vicino a Wagner, non fu mai amato da Verdi tanto che quest'ultimo cercò di sabotare, presso la Ricordi, l'esecuzione di alcune sue opere. Dopo la sua morte, avvenuta per tubercolosi nel 1893, preso forse da rimorso, Verdi  ne ordinò un busto da porre della sua residenza.
Le opere di Catalani non sono molte e, a parte la Wally, neppure tanto conosciute. Tuttavia scrisse moltissimi pezzi per pianoforte e canto, come era d'uso all'epoca.
Quello che vi propongo è Canzone Groenlandese (Titolo originale: Chanson groënlandaise) del 1878 di Catalani, da una poesia di Jules Verne. Qua e là si sentono le rimenescenze della celebre aria "Ebben me ne andrò lontana" di "La Wally".





mercoledì 10 febbraio 2010

E NON SANNO PIU` COSA INVENTARSI !!!

E ora immaginate un vecchietto alle prese con questo coso:

martedì 9 febbraio 2010

EUREKA !!!


Oggi sono felice (nonostante tutto). Sono riuscito a scovare i bulbi di Lilium auratum: cinque bulbi per il modico prezzo di circa 13 euro comprensivo di spese di spedizione. Pago tramite Paypal e incrocio le dita. Il pacco arriva dall'Inghilterra e quindi niente dazio. In attesa semino i semi di Lilium washingtonianum, una specie americana profumata.
La fioritura del giglio spero che faccia la sua bella figura al matrimonio di Isabella e Sergio. Dovrebbe fiorire pressapoco in quei giorni.
Un'ultima cosa: sto per diventare zio.



lunedì 8 febbraio 2010

UN FILM CHE VORREI VEDERE

 Quello che tra poco vedrete è il trailer di un film che ha avuto una buona acclamazione di pubblico nel concorso di Cannes del 2009. Non so se uscirà in Italia, in quanto, a parte qualche scena di violenza, tratta la storia di Ipazia.
Il film è ambientato ad Alessandria d'Egitto nel 391 d.c. A quei tempi la città era dominata da due fazioni opposte. Da una parte i cristiani, campeggiati dal vescovoSan Cirillo, e dall'altra i pagani rappresentati da Oreste, dittatore e governatore. In mezzo la minoranza ebrea che però furono cacciati, a seguito di alcuni atti vandalici, da Cirillo.
Ipazia, figlia di Teone, fu matematica e filosofa di grande prestigio. Inventò l'astrolabio e commentò i trattati di Archimede e di Euclide. Conversava di filosofia con il vescovo ma era di natura pagana. Amava Oreste ma quest'amore le fu fatale. Oreste infatti non vedeva di buon occhio i cristiani ed era spesso ingiusto e crudele. Colpito da una pietra fece torturare a morte, nonostante la confessione, un povero diacono. Ipazia lo appoggiava apertamente. Fu probabilmente questo il motivo per cui alcuni cristiani, non sopportando più le continue prevaricazioni di Oreste contro di loro, decisero di catturare Ipazia all'uscita della sua casa. La legarono e con gusci di conchiglie la tagliarono a pezzetti. Un secolo più tardi si diede la colpa a San Cirillo dei fatti accaduti. In realtà, in seguito ad accertamenti imperiali, si concluse che non era possibile accertare nulla poichè mancavano i testimoni. Si decise però che le bande armate, fino ad allora al servizo del vescovo, passassero sotto il controllo del governatore. Non avendo mai visto il film, non acora uscito in Italia, non so esattamente come è stato impostato...ma sicuramente è da vedere visto le critiche positive.
 

martedì 2 febbraio 2010

LA POESIA DI FEBBRAIO


Michi o iwasu
Nochi no onowazu
Na o towazu
Koko ni koi kou
Kimi to ware miru

Senza domandarci
se giusto, se sbagliato,
se la vita di poi,
se la fama...Tu e io
amandoci ci guardiamo. 
 Yosano Akiko (1878-1942)

Poichè tra pochi giorni è San Valentino ho voluto proporvi un poema d'amore, a causa però del poco tempo a disposizione non proverò a fare la traduzione letterale.

Commento: Questo splendida poesia è un tanka ovvero un haiku a cui sono state aggiunte due strofe di 7 sillabe ciascuna. In questo componimento la poetessa Akiko vuole mettere in risalto la supremazia dell'amore su ogni cosa, l'amore infatti non chiede nulla e non si pone domande, solamente esiste.

Breve Biografia

Nata in un quartiere di Osaka nel 1878, poichè primogenita femmina, in accordo con la tradizione confuciana, non fù riconosciuta dal padre se non dopo tre anni quando nacque il fratello. Il padre appena la vita si accorse subito della grande intelligenza della figlia e per questo la fece tenere constantemente sotto osservazione di giorno e sottochiave di notte. Quando iniziò a leggere scoprì vari testi conservati nella libreria del genitore e si appasionò alla poesia, in particolare ai maestri cinesi. Fin dalle scuole superiore ella divenne la principale contribuente della rivista di poesia Myōjō. 
Nel 1901 si sposò con Yosano Tekkan, il suo editore. Tekkan però era già sposato con un'altra donna ma ciò nonostante i due se ne andarono a vivere insieme a Tokio. Successivamente Tekkan divorziò dalla prima moglie e si regolarizzò con Akiko.
Sempre nel 1901 pubblica il suo primo volume di tanka, circa 400, che divenne in breve tempo il suo maggior capolavoro.
Nel corso della sua intensa vita fonderà scuole e aiutera molti scrittori a inserirsi nel campo editoriale.
Fu anche una forte sostenitrice e difentrice dei diritti delle donne e una convinta antimilitarista.
Alla pari di Maria Bellonci, che ritradusse in italiano corrente Il Milione di Marco Polo, lei tradusse dal giapponese classico a quello moderno il Genji Monogatari, Heiga Monogatari e il Man'yōshū (una delle più vaste raccolte poetiche, contiene 26783 poemi).
Morì nel 1942 a seguito di un ictus all'età di 63 anni.
Negli anni successivi venne presto dimenticata dalla critica e dalla letteratura moderna ma recentemente se ne sta riscoprendo la profonda e sensuale poetica.