sabato 31 dicembre 2011

LETTO PER VOI

IL SAMURAI SOLITARIO - Miyamoto Musashi  
di William Scott Wilson


Il termine "Samurai" è una delle poche parole giapponesi entrate nel dizionario italiano. In molti evoca la figura di un guerriero, letale e feroce, munito di spada, elmo e corazza. Un pò come questa  qua sotto.


La classe samuramica nacque intorno al VIII secolo come gruppo armato con la specifica funzione di difesa della figura imperiale. Ben presto si trasformò in una casta guerriera che fu una delle protagoniste della storia del Giappone, in particolare tra il 1200 e il 1600.
Tuttavia i samurai non erano una classe omogenea.
Vi erano i samurai "professionisti". sono quelli classici, figure guerriere tutte di un pezzo, famose per la loro lealtà che si spingeva fino alle estreme conseguenze. Spesso si suicidavano alla morte del loro signore presso cui esercitavano i loro servigi, il daimyo.
Vi erano anche samurai rinnegati, detti "ronin". Essi erano guerrieri che si erano disonorati o durante le varie battaglie, o durante il loro servizio oppure si erano categoricamente rifiutati di suicidarsi. I ronin erano degli sbandati che si procacciavano il cibo quotidiano assaltando le carovane di mercanti oppure dedicandosi ad a manzioni più umili e meno prestigiose. I ronin aumenteranno in maniera esponenziale con la "Pax Tokugawa" che unificò il Giappone e con il fallito tentativo della conquista della Cina.
Vi era poi una terza categoria di samurai, i "shugyosha", una sorta di samurai mercenari intineranti, che si spostavano per l'intero Giappone senza però mettere radici in un luogo particolare e nemmeno legarsi a un signore locale. In genere si affrontavano in duelli per affinare la propria tecnica di spada. É a questa categoria che appartiene Miyamoto Musashi.
Per i giapponesi la figura di Miyamoto Musashi (1584-1644) la si può paragonare a quella italiana di Garibaldi. Ancora oggi è considerato un eroe nazionale tanto che è protagonista di numerosi manga, di film e sceneggiati e almeno di una ventina di romanzi.
Il suo esordio avviene nel 1596, alla "tenera" età di 13 anni. Una mattina uno spadaccino di nome Arima Hikei, attende seduto le scuse formali da parte di Miyamoto Bennosuke (è questo il vero nome di Musashi). Lui però rifiuta ed è subito scontro. A dispetto dell'età, Miyamoto Musashi sconfigge, uccidendolo con un solo colpo di spada, Arima Hikei. La cosa soprendente è che Musashi utilizzerà una semplice spada di legno. Sarà la sua unica arma per tutta la sua vita costellata da ben 63 vittorie e da un pareggio.
Il duello che lo renderà celebre avviene il 12 aprile 1612, nei pressi dell'isola di Ganryiu, contro Sasaki Kojiro. Esso avrebbe dovuto svolgersi a mezzogiorno, ma Musashi arriva in ritardo di qualche ora. Le cronache descrivono un Kojiro molto nervoso, quasi offeso del ritardo e un Musashi dall'imperturbabile calma interiore.
Dopo i convenvoli e i rituali saluti inizia lo scontro. I due si affrontano sulla spiaggia, Kojiro estrae la lama della spada dal fodero e getta quest'ultimo via. A questo punto Musashi dirà un'unica celebre frase "Hai già perso" e lo ucciderà con un'unico colpo di spada di legno. Musashi aveva opportunamente allungato la propria spada di un paio di centimentri rispetto a quella di Kojiro. La spada era stata intagliata nel remo di una barca.
All'eta di soli 33 anni Musashi scopre il buddismo e in particolare lo Zen che lo influenzerà notevolmente, tutti i suoi incontri e duelli saranno incruenti. Inoltre smette le vesti di feroce guerriero e si dedica a dipingere, a comporre poesie e ad aprire una scuola di spada, tuttora esistente. E non solo. Si dedica pure, fatto anomalo per un samurai, al giardinaggio creando ben due giardini zen ancora oggi visitabili.
Poco prima di morire, nel 1644, lascierà ai suoi discepoli il suo scritto più importante: "Il libro dei cinque anelli". Il suo testamento è inciso sulla pietra tombale eretta dai suoi discepoli.


E ora ecco uno spezzone di uno sceneggiato televisivo giapponese, uno frai tanti, in cui viene mostrato il celebre duello. Musashi è quello vestito di nero, dall'aspetto trasandato, le cronache dell'epoca dicono che non si lavasse mai. Vestisto di bianco è invece Sasaki Kojiro.