martedì 27 ottobre 2009

NON NOBIS DOMINE...

Ecco, ci risiamo ! Dopo alcune puntate senza di loro, ecco che rispuntano. Prima o poi dovevano pur farlo ! Ed eccoli qua, finalmente su Voyager presentato da quel simpaticone di Giacobbo. Di chi sto parlando ? Ma dei Templari naturalmente ! Quindi se vi siete persi qualcosa ecco qui l'anteprima di Voyager di lunedì 26 ottobre 2009.
Per chi invece volesse "cacciare" qualche esemplare dovrebbe andare a Salò, lì su una facciata di un'edificio, vi è ancora una lapide con la seguente iscrizione:
"Non nobis Domine, non nobis, sed domine gloriam tua" ovvero "Non a noi Signore, non a noi, ma al tuo nome da la gloria". Questa è il motto dei Cavalieri Templari ed è possibile vederla sugli edifici da loro utilizzati. L'edificio in questione, se ben ricordo, (ma è passato molto tempo dall'ultima volta che l'ho notato) dovrebbe essere visibile dal lago e dovrebbe essere vicino al Duomo. Mi raccomando, non ditelo a Giacobbo !!!

domenica 25 ottobre 2009

YOOKOSO JAPAN

"Yookoso" è un termine giapponese che significa "Benvenuto". Quello che vedrete nel breve video che ho postato è una delle tante vetrine del Giappone realizzate dalla Compagnia Giapponese per il Turismo. Ho cercato anche qualcosa di analogo per l'Italia, ma a parte il logo e uno spot "Magic Italy" della durata complessiva di trenta secondi circa non ho trovato nulla. Ho solo scoperto che il portale del Ministero del Turismo è costato ben sette milioni di euro, una cifra spropositata visti i risultati. Il sito è www.italia.it e ora giudicate voi !
A vederlo mi vien voglia di andare nel Sol Levante. Peccato che sia così lontano e costoso !

venerdì 23 ottobre 2009

NEW ENTRY

La tentazione è stata troppo forte ! Desideravo ascoltare qualcosa di Rachmaninoff (1873-1943), un compositore russo noto per lo più per le rapsodie per piano e per i suoi piano concerti. La mia scelta è caduta sui Vespri, Op. 37. Ora il CD appare nel mia collezione al numero 809.
Iniziata nel 1914 e terminata nel 1915, quest'opera rappresenta uno dei lavori corali più importanti di questo compositore russo. Cantato a Cappella, ovvero senza strumenti, è uno dei capolavori assoluti del misticismo ortodosso.
Sul tubo ho cercato e trovato alcuni brani.
Il primo pezzo, secondo me il più bello, è "Bless the Lord, O my soul" tratto dal salmo 103 mentre il secondo, conosciuto anche come "preghiera di S. Simeone", è stato utilizzato per i funerali dello stesso Rachmaninoff (una cosa del genere succederà anche per Puccini, al suo funerale Toscanini suonerà il Requiem tratto da Edgar, l'opera più disastrosa di tutto il suo repertorio).



mercoledì 21 ottobre 2009

GESTUALITA`

La lingua italiana non è solamente scritta e orale ma è anche una lingua gestuale. Quando parliamo spesso muoviamo le mani per sottolineare ciò che vogliamo esprimere. Anche il giapponese, se pur in misura minore, ha i propri gesti, e spesso con significato diverso dal nostro.
Ecco quindi un video, in inglese, che vi spiega uno dei tanti gesti eseguiti dai Giapponesi: potrebbe essere un'idea per la festa di Hallowen !!!

martedì 20 ottobre 2009

SUPERCALIFRAGICHESPIRALIDOSO

Vi ricordate il film della Walt Disney "Mary Poppins" e la sua orecchiabile canzoncina ? Eccovi tutta per voi la versione giapponese !





venerdì 16 ottobre 2009

TEMPO DI MELEGRANE

Il Melograno




Famiglia:
Punicaceae

Nome botanico:
Punica granatum

Nome volgare
: Melograno

Descrizione:
pianta, spesso arbustiva (max 5 metri), chioma globosa, tronco contorto, talvolta fessurato, molto ramificato; ramuli spinosi; corteccia grigio-rossastra; fogliame deciduo, foglie semplici, oblunghe lanceolate lunghe circa 8 cm, con apice acuto od ottuso, margine liscio; picciolo breve; inserzione opposta o verticillata, anche alterna sui rami principali.Fiori terminali, grandi (3-4 cm), sessili, imbutiformi, color rosso corallo, raramente bianchi; petali 5-8, obovato-lanceolati, di 2-3 cm; stami numerosi (20); calice carnoso rosso, campanulato, persistente in quanto concresciuto con il ricettacolo e l’ovario; fioritura da luglio a ottobre;Frutti globosi; il frutto è un particolare tipo di bacca, detto balaustro, di colore da giallo a rosso, con numerosi semi circondati da una parte carnosa rossa, traslucida; matura in autunno; edule.
Etimologia: Il nome del genere “Punis” deriva dal nome della citta di Punis, conosciuta col nome greco di Cartagena (Cartagine). Il nome della specie “granatum” allude ai semi per aspetto e colore simile a grani di rubino.
Curiosità: originaria dell’India, raggiunse Roma tramite la Persia, il regno d’Israele, l’Egitto e Cartagine. A causa del suo picciolo a forma di corona venne considerato il re dei frutti, anche perché la pianta è capace di prosperare in terreni relativamente aridi e poveri. È considerato uno dei più antichi frutti coltivati: le prime testimonianze si riscontrano nel papiro di Ebers, attorno al 1550 a.c.
Presso i greci era la pianta sacra a Giunone e ad Afrodite mentre presso i romani i rami della pianta venivano intrecciati con i capelli delle spose quale augurio di fecondità.
Il frutto ha dato il nome alla città di Granata nel cui stemma appaiono tre melegrane. Il frutto è simbolo di fertilità e ricchezza per il notevole numero di grani contenuti al suo interno. Durante il medioevo assunse il significato di esuberanza della vita e spesso ritratto in mano a Cristo bambino quale simbolo di resurrezione.Infine c’è chi ritiene che il romano, contrappeso della stadera (una sorta di bilancia tuttora in uso), tragga la propria forma e il proprio nome dal frutto del melograno; per questo un’altra valenza attribuita al frutto e alla pianta è quella di equilibrio.
Nel linguaggio floreale, per il suo colore acceso, esprime amore ardente. Numerosi sono gli usi in erboristeria: nell’antica Grecia il melograno era prescritto come antinfiammatorio, antielmintico, e per combattere i casi di diarrea cronica.
Recentemente è stato dimostrato che il frutto è ricco di particolari composti che possiedono azione preventiva nei confronti dell’insorgenza dell’arteriosclerosi, attività antibatterica, azione anticancerogena e attività antiossidante.
Il legno, duro, si utilizza per piccoli lavori.
La corteccia del frutto, ricca di tannino, è ancora usata in Africa del nord per conciare il cuoio, che colora di giallastro. In presenza di ferro essa dà una tinta nera adatta per farne inchiostro. Anche i fiori possono servire per fare inchiostro rosso.
La sua destinazione principale è la coltivazione per scopi ornamentali e per i suoi frutti commestibili, con i quali gli antichi romani facevano un "vino di melagrana", schiacciando i suoi semi e facendo cuocere il succo ottenuto.

In questo ritratto ottocentesco di Matilde di Canossa, la grancontessa e regina d'Italia è raffigurata a cavallo, con la sinistra tiene le briglie mentre con la destra regge un frutto di melograno. Tale raffigurazione riprende quelle più antiche presenti nelle miniature di origine Longobarda.

domenica 11 ottobre 2009

SUO GAN



Suo Gan è una antica e tradizionale ninnananna (lullaby) gallese. Il nome significa semplicemente "ninnananna".
Lo so ! Vi state domando cosa centra questa piccola e dolcissima lullaby con il giapponese. Apparentemente sembra non centrare nulla e invece guardate come un grande regista, Steven Spielberg, e un grande compositore, John Williams, hanno utilizzato la stessa melodia e le stesse parole in un famoso film. Il film è del 1987 e si intitola: "L'impero del sole" (Empire of the sun) ed è ambientato in Cina, occupata dai Giapponesi, poco prima e durante la seconda guerra mondiale. Al termine del film vi è anche un riferimento all'esplosione della bomba atomica. É interessante come la musica renda tutta la scena emozionante e drammatica. Veramente geniale !

giovedì 8 ottobre 2009

AKATOMBO



AKATOMBO
Musica di Yamada Kosaku (1886-1965) su poesia di Miki (Misao) Rofu (1889-1964)

Akatombo

Yuuyake koyake no
akatombo
owarete mita no wa
itsu no hi ka
yama no hatake no
kuwa no mi o
ko-kago ni tsunda wa
maboroshi ka
gojuu de neeya wa
yome ni yuki
o-sato no tayori mo
taehateta
yuuyake koyake mo
Akatombo
tomatte iru yo
sao no saki


LIBELLULE ROSSE

Tramonto rosso, nugolo
di libellule rosse
che ho visto inseguirmi.

Quando fu mai ?

I gelsi con le more sui terrapieni assolati
e io a riempire il minuscolo cesto.

É forse illusione ?

A quindici anni
mia sorella è andata sposa
e non giungono più
notizie del mio paese.

Tramonto rosso, nugolo
di libellule rosse...
una libellula s'è fermata
sulla punta d'un palo.

Commento: questo piccolo poema è detto "Shintaishi" ovvero "in forma libera". Come potete notare ha perso la caratteristica struttura dell'haiku e del tanka e ciò è dovuto al fatto che verso la fine dell'ottocento e inizi del novecento il Giappone si aprirà sempre più all'occidente dove già si era manifestata nelle poesie la rottura del verso e stava migrando verso nuove forme poetiche.
Anche il nostro Yamada ne verrà influenzato tanto che è considerato il più occidentale compositore nipponico.
Il testo è ricco a continui riferimenti nostalgici della giovinezza ormai passata e alle proprie origini andate perdute. Non mancano riferimenti ad altri autori in particolare ad haiku di Soseki e di Miura.

mercoledì 7 ottobre 2009

BICENTARIO

Lo so, è passato un po' in sordina ma quest'anno è il bicentenario della sua morte. E dire che in vita rivoluzionò la musica barocca e fu tanto famoso che nel 1791-92 e e nel 1795 si permise un viaggio e una casa a Londra dove vi compose ben 400 lieder per accontentare alcuni suoi amici e ammiratori. Naturalmente sto parlando di Franz Joseph Haydn (1732-1809). Di lui volevo acquistare tutti i suoi lieder (Scottish e Welsh songs : 20 CD). Il prezzo era appetibile: circa 10 euro + spese postali. Proprio sul più bello, a pochi minuti dalla fine dell'asta, qualcuno me li ha sottratti e l'asta è salita a circa 20 euro. Troppo per la mia piccola carta di credito. Comunque mi sono vendicato prendendo alcune opere liriche e tre oratori.

Che dire della vita di questo compositore ? Lui e Mozart, si chiamavano "padre" e "figlio" e si sono pure dedicati a vicenda vari quartetti. Beethoven ne è stato perfino uno degli allievi, ma i rapporti erano comunque tesi, tanto che le malelingue dicevano che era un po' "sordo" d'orecchie. Battute a parte vorrei lasciarvi con uno dei suoi quartetti più belli e famosi, e chissa quante volte lo avete ascoltato quando ancora vinceva la Ferrari con Schumacher.
L'opera che vi propongo il quartetto per archi N° 76 - 2 movimento - detto "Emperor" perché dedicato all'imperatore di Prussia. Successivamente qualcuno vi mise pure le parole e divenne l'inno nazionale tedesco.

martedì 6 ottobre 2009

COL FIATO SOSPESO

Art. 3 della Costituzione Italiana

"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese
."

giovedì 1 ottobre 2009

HAIKU DEL MESE DI OTTOBRE


Su proposta di una mia carissima amica voglio approntare una rubrica mensile dedicata alla poesia giapponese e non solo. Il mio proposito è quello di presentarvi una haiku o un waka o altra poesia, con la traslitterazione in romanji (caratteri latini), la traduzione, un commento e una breve nota biografica.

Haiku

inazuma ya

hitokire zutsu ni
yo ga naoru



Lampi:
Ad ogni bagliore
il mondo si purifica
Kobayashi Issa (1763-1828)

Kigo
: Inazuma= Lampi (autunno)
Il kigo, per chi non lo sapesse, è il riferimento stagionale.

Traduzione (molto) letterale:

Inazuma: Lampi
Hitokire: un pezzo
Zutsu: alla volta
Yo: mondo
Naoru: purificare, correggere
ya, ni, ga: particelle enclitiche che indicano il complemento

Ecco quindi la mia traduzione:
Lampi:
un po' per volta
il mondo si purifica.

Note: anche in italiano spesso si dice "Ho avuto una illuminazione", oppure "Ho avuto una idea folgorante". Pure nei fumetti, chi ha un'idea lo si raffigura con una lampadina accesa. In questo piccolo haiku il "lampo" è sinonimo di "intuito" ed è quindi chiaro che a colpi di intuito, di idee geniali, si può salvare il mondo e l'umanità. L'intuito è un un principio cardine nel buddismo, specie in quello zen: è il concetto della "trasmissione silenziosa" ovvero la dottrina deve puntare direttamente al cuore dell'uomo ed è situata al di fuori delle scritture e diretta dal maestro al discepolo, di generazione in generazione. In pratica il pensiero logico e la lettura dei sutra, pur importanti, non porterebbero al risveglio ma si ci può arrivare con l'intuizione.
Questo haiku ha però anche una seconda chiave di lettura.
Fin dalla notte dei tempi l'uomo è stato terrorizzato dal buio e dalla notte poiché in esse, non potendo vedere oltre, vi si travisava il male. L'arma per poter sconfiggere tale paura è la luce, e il lampo non è altro che luce che, pur se per brevi istanti, illumina il mondo circostante sconfigendo le tenebre e di conseguenza il male.

Breve Biografia: Kobayashi Issa (Kobayashi Yataroo) è considerato uno dei più grandi poeti di haiku, insieme a Bashoo e a Buson. La sua vita è però segnalata da una sterminata produzione poetica (circa 20000 haiku) e da un'altrettanta sfortuna. Nato a Kashibara, a due anni diventa orfano di madre mentre a 14 perde la nonna a cui era affezionato. Fin da piccolo ha un'insolita predisposizione per lo studio e la vita solitaria ma ciò non è ben accettato dalla matrigna che lo costringe a lasciare la scuola per il lavoro nei campi. La situazione peggiora con la nascita del fratellastro e il padre, nel 1776, lo allontana da casa spedendolo a Edo anche perché i continui dissapori con la matrigna ne minavano la salute. É a Edo che diventerà monaco buddista e muterà il proprio nome da Yataroo a Issa. In giapponese il termine "issa" indica la tazza di thè ed è simbolo di sincerità e purezza. Nel 1791 ritorna a casa e nel 1792 inizia una serie di pellegrinazioni per tutto il Giappone. Nel 1798 inizia a pubblicare le sue poesie che suscitano un certo interesse. Ben presto diventa famoso ma ciò non lo renderà ricco. Nel 1812 si sposa per la prima volta. Dal primo matrimonio avrà quattro figli che moriranno tutti in tenerissima età seguiti, a pochi mesi, dalla morte della moglie. Rimasto vedovo si risposa per una seconda volta, ma la seconda moglie lo lascerà pochi mesi dopo. Se pur riluttante, nel 1828 si risposa per la terza volta e proprio nello stesso anno la sua casa (in Giappone sono fatte di carta) va totalmente in fumo. É costretto quindi ad abitare in un magazzino, dove le pulci daranno il definitivo colpo di grazia alla sua salute già cagionevole. Dalla terza moglie avrà comunque una bambina che però non conoscerà mai.
Issa è considerato il poeta delle piccole cose, in quanto spesso nei suoi componimenti appaiono animali, oggetti, situazioni, considerati insignificanti e spesso ignorati o detestati (come bruchi, mantidi, formiche, ecc).