sabato 15 maggio 2010

LA POESIA DEL MESE DI MAGGIO


Shiragiku ni
shibashi tamerafu
hasami kana


Sui crisantemi bianchi
le forbici
esitano un pò
                    (Natsume Sooseki)  


Commento: questo haiku, anche se non sembra è del tutto particolare. Sooseki, cosa rara agli inzii del novecento giapponese, era un professore universitario di lingua e cultura inglese. Essi, non a caso, appaiono nell'introduzione  alla traduzione giapponese di "The Tales of Shakespeare" (I racconti di Shakespeare) usciti nel 1904. Questo haiku impratica riassume in poche righe il finale di Otello: "Eppure, non voglio spargere il suo sangue; voglio lasciare intatta la sua pelle più bianca della neve e più liscia dell'alabastro". Come ricorderete in Otello, Desdemona viene accusata ingiustamente di tradimento e lo stesso marito mette fine alla sua vita. Perchè ora non vi divertite un pò riassumendo in un haiku "I Promessi Sposi" di Manzoni ?


Breve Biografia: Natsume nasce a Edo, l'antica Tokio, nel 1867 con il nome di Natsume Kinnosuke, ultimo e indesiderato di otto figli. É dato in adozione fino ai nove anni, quando la coppia adottiva divorzia e Natsume ritorna nella famiglia originaria. Nel 1893 si laurea in Lingua Inglese a Tokio e dal 1900 al 1903 si reca, con una borsa di studio, a Londra per apprendere meglio la lingua e la cultura inglese.
Nel 1905 esce il suo primo romanzo "Io sono un gatto" (Wagashi wa neko de aru) in cui critica apertamente gli usi e i costumi del Giappone che proprio in quel periodo si sta rapidamente occidentalizzando. Il romanzo ottiene un ottimo successo. Tra gli altri suo romanzi vi sono Kokoro (Anima), Kusamakura (Guanciale d'erba), Mon (Il portale), Yumejuuya (Dieci notti di sogno) e altri.
Nel 1910 si ammala di ulcera peptidica di cui soffrirà fino alla morte avvenuta all'improvviso nel 1916.  
Soseki rappresenta una delle voci più critiche e originali del periodo Meiji e nelle sue opere traspare la difficoltà dei giapponesi dell'epoca a trovare il giusto equilibrio tra la tradizione e l'innovazione, equilibrio che sembra impossibile da raggiungere.
Tra il 1984 e il 2004 il Giappone gli rese omaggio ponendo la sua figura sulle banconote da 1000 Yen.
É considerato da molti il Dickens giapponese.

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