giovedì 16 luglio 2009

GRAN TORINO



Ieri al Cineforum di Rivarolo, gestito dall'Agorà, una cooperativa per i diversamente abili, è stato proiettato il film "Gran Torino" per la regia di Cleant Eastwood.
Il film narra le vicende di Walt Kowalski, interpreatato da Eastwood, un ex reduce della guerra di Korea del 1951, che, dopo la morte della moglie, rimane solo. Walt è un tipo burbero e razzista. Figli e nipoti sono lontani, interessati più alle cose materiali che alle necessità di un vecchio padre, legato al suo mondo di ricordi. A complicare le cose il signor Kowalski vive in periferia, in un quartiere in cui lui è l'unico a rappresentare l'uomo americano, dedito all'amor patrio. Tutti gli altri sono i suoi nemici, i cinesi. Sarà proprio il figlio di uno dei suoi vicini che tenterà di rubare la sua Gran Torino, un'auto degli anni settanta che Walt comprò all'epoca in cui lavorava nelle fabbriche Ford. Ed è da questo piccolo antefatto che si sviluppera la narrazione.

Il film è girato magistralmente da Eastwood in cui è attore e regista e ben sviluppa due temi.
Il primo è quello dell'odio razziale, Kowalski nel film ben esprime tutta la sua disapprovazione verso le abitudini e i riti di una cultura che è assai diversa da quella americana e che durante la guerra egli stesso ha combattuto. Sarà però il tentativo di furto della sua auto che farà innescare un processo di avvicinamento. Alla fine sarà proprio lo stesso Kowalski a capire che i suoi migliori amici, le persone che maggiormente lo hanno amato saranno proprio le persone da lui combattute e non i figli e i nipoti.
L'altro tema è la domanda fatta dal giovane reverendo al signor Walt "Cos'è la morte ? Cos'è la vita ?". Se alla prima parte della domanda risponderà lo stesso Walt affermando che lui la morte la vista da vicino e controvoglia (ha ucciso molti nemici americani), la seconda parte verrà spiegata nella stessa narrazione del film.

Nonostante non ami particolarmente i film di Eastwood, stavolta mi devo ricredere, è veramente suberbo, toccante ed emozionante. Pensavo che fosse uno di quei film "barbosi" o di quelli "piagnosi". Mi sono ricreduto ! Durante la proiezioni mi sono annoiato solo nell'intervallo. Pur non essendo adatto per i bambini (le scene di violenza sono minime), lo consiglio per le proiezioni scolastiche( nelle scuole superiori) in quanto in grado di suscitare un minimo di dibattito.
Se non lo avete ancora visto, beh cosa aspettate ?

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