giovedì 20 agosto 2009

ANDATA ... E RITORNO !

Sono appena tornato dalle mie ferie e già ne sento la mancanza. Le mie vacanze le ho trascorse a Soraga (TN) una piccolo paesino in Val di Fassa. Questa è per me la mia seconda esperienza di un campeggio estivo e vorrei quindi ringraziare tutte le persone che ho conosciuto e con cui mi sono divertito.
Iniziamo da Tiziano e Giuliana, i due organizzatori;
Maria Grazia e Andrea, i due formidabili suonatori di chitarra, Maria Grazia ha pure la dote di una voce potente e di una allegria smisurata;
Lorenzo, il chiacchierone (meno male che non parla nel sonno !);
Rino, Filippo, Noemi, Martino, Francesco, ragazzi svegli, vivaci e curiosi della vita;
Daniel, un ragazzino di circa undici anni, soppranominato la "Marmotta delle Dolomiti" per via della sua velocità e agilità nel fare passaggi difficili e vie ferrate.
Alessandra, una ragazza colta e raffinata che ci ha aperto una piccola finestra sull'America (lei ha vissuto per otto anni negli States);
Paola e Matteo, la prima giocatrice formidabile di calcio femminile, il secondo il suo Coach;
Marco, Alberto e Claudio, i rocciatori, coloro che ti indicano sempre dove mettere le mani e i piedi (per Marco inoltre ogni roccia è per lui una nuova sfida);
il Dott. Eugenio, un'arzillo pediatra in pensione, di ottant'anni, vecchio nel fisico ma giovane nello spirito. Il primo giorno si è fatto ben mille metri di dislivello, io neppure cinquecento !
I miei amici di sempre, Sergio, Isabella e Saba, con cui ho condiviso i pasti, la camera e il piacere dello Yogurt con i frutti di bosco.
A tutti coloro che erano presenti ma di cui non conosco il loro nome va comunque un mio sentito grazie.

Non potendo mettere una foto di gruppo vi posto quella di questa piccola chiesetta in Val San Nicolò. Io lo battezzata "Chiesa del Cristo Dondolante". Non è difficile comprenderne il motivo.
La chiesa è aperta su tre lati, è recente, degli anni '70. Ai viaggiatori che percorrono la valle sfugge un po', essendo discosta dal sentiero.
La particolarità più evidente è la stretta somiglianza della struttura con il Col Ombert che si nota a sinistra sullo sfondo. É dedicata ai caduti trentini della montagna. Al suo interno, sull'altare è posto un piccolo crocefisso in legno che, sospinto dalle brezze della valle, dondola di qua e di là senza mai cadere.
La splendida Val San Nicolò dista circa 7 chilometri da Pozza e la sua visita ritempra lo spirito e riempie la mente e il cuore di bellezza.


1 commento:

  1. Caro Davide, innanzitutto grazie per la cartolina che mi hai spedito insieme a Isabella, Saba e Sergio. Leggo il tuo post e vengo colta da tanti bellissimi ricordi: ho trascorso molte vacanze in Val di Fassa, a Soraga e soprattutto a Pozza. Porto nel cuore tutti i luoghi che circondano questa valle meravigliosa. Sono stata anche in valle san Niccolò, e ricordo bene il profumo dei suoi tanti fiori...
    Un abbraccio a tutti!
    Elena

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