martedì 30 giugno 2009

COME UNA PICCOLA HIROSHIMA

Ore 7.30 del mattino del 30/06/09. Faccio colazione e accendo la TV. Guardo le immagini del telegiornale. La prima cosa che penso è : "Ancora un'altra scossa ?". Poi capisco che non si tratta di un ennesimo terremoto ma di un vagone esploso a Viareggio. Più tardi, in una pausa d'ufficio, guardo i filmati prodotti dal Web. C'è ne sono tanti e tutti mostrano momenti di paura e di panico, con una parte della città andata a fuoco. Con la mente vado al Giappone e realizzo che ciò che è successo è come una minuscola Hiroshima e collego questa città a una delle sue poetesse contemporanee più note (in Giappone si contano circa una quarantina di monumenti a lei dedicati).
Lei si chiama Sankichi Toge (si pronuncia Sanchici Toge) morta all'età di 36 anni, circa 8 anni dopo l'esplosione della bomba. Il 6 agosto 1945 si trovava a circa tre chilometri dall'epicentro. Toge è ricordata come la più importante attivista giapponese contro il nucleare e le guerre.
Riporto quello che è riportato su una delle lapidi commemorative.

Ridammi mio padre, ridammi mia madre;
Ridammi mio nonno, ridammi mia nonna;
Ridammi i miei figli e le mie figlie;
Ridammi me stessa;
Ridammi la razza umana.
Fintanto che questa vita duri, questa vita,
ridammi la pace.
E che questo non abbia mai fine
Sankichi Toge (1917-1953)

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