domenica 1 novembre 2009

LA POESIA DEL MESE DI NOVEMBRE


いのち や は
なに ぞ は つゆ の
あだ物 を
あふ に しかへば
をしからなく に

Inochi ya wa
nani zo wa tsuyu no

adamono o

au ni shikaeba

oshikaranaku ni


Cos'è la vita ?
Goccia di rugiada
che svapora.
Eppure la darei
per poterti incontrare.
( Ki No Tomonori - X sec.)

Note: la traduzione di questo testo è per me un po' ardua in quanto molte parole non sono contemplate nel mio dizionario e nemmeno in quelli online. Probabilmente si tratta di un giapponese arcaico.
Qui vorrei quindi farvi notare solo tre cose:
1) Il poema è scritto quasi totalmente in hiragana.
2) L'unico Kanji è 物 che si pronuncia "mono" e significa "oggetto".
3) Il giapponese è una lingua polisillabica. L'alfabeto comprende 46 sillabe in hiragana e altrettante in katagana ma non è necessario conoscerle tutte in quanto metà circa sono suscettibile di trasformazione aggiungendo o il "nigori" ovvero le doppie virgolette in alto a destra oppure il "maru" ossia il cerchiolino sempre in alto a destra. Un esempio è だ: senza virgolette è la sillaba "na" con il nigori diventa la sillaba "da". Un altro esempio è ぞ, con il nigori si legge "zo", senza si pronuncia "so".

Commento: questo poema è tratto dal Kokinshuu. Il Kokishuu o Kokin Wakashu è una raccolta di 1111 poemi di vario genere e lunghezza. Il titolo significa "poesie antiche e moderne". Voluto su ordine dell'imperatore Daigo (898-930) vi contribuirono diversi poeti tra cui il nostro Tomonori che morì però prima della conclusione di quest'opera. Tutte le poesie sono raccolte in 20 rotoli e suddivise in base al genere. Quella mostrata proviene dal dodicesimo rotolo dedicato all'amore.

Quella che ho postato, ve ne siete già accorti, non è un haiku ma un tanka ovvero una poesia di 31 more suddivise in 5 strofe di 5-7-5-7-7 sillabe. Una mora, nel gergo poetico, è una unità sillabica. In giapponese equivale esattamente a un simbolo in hiragana mentre in italiano la faccenda si fa più complessa.

"Sic transit gloria mundi" dicevano i latini, ovvero "così passa la gloria del mondo". La si diceva all'elezione di un nuovo papa per ricordagli che dopo tutto ogni cosa è passeggera. Nel tanka questa provvisorietà è paragonata a una goccia di rugiada che formatasi al mattino si asciuga nelle prime ore del giorno tanto da scomparire a mezzogiorno. É questo il concetto, tipicamente buddista, di impermanenza. Tutto è transitorio, l'uomo, gli animali, il sole, le stelle e tutti gli oggetti, nascono e muoiono, a volte in pochi minuti. Nulla è stabile e tutto è effimero. Eppure questa nostra breve vita vale la pena di essere vissuta anche solo per incontrare la persona amata.
Scriveva Dogen Zenji (1200-1253): " Proprio davanti a vostri occhi vi si porge l'occasione di vedere come gli attimi passano senza tregua, i giorni scorrono in perenne mutamento, e tutto rapidamente trapassa. ... A cosa paragonare il mondo e la vita dell'uomo ? All'ombra della luna quando nella goccia di rugiada tocca il becco dell'uccello acquatico".

Breve Biografia.
Della vita di Kino No Tomonori ( ? 850- ? 904) si sa ben poco. Su ordine dell imperatore iniziò, insieme a Ki no Tsurayuki e ad altri poeti, il Kokinshuu ma morì prima del suo compimento. Lo stesso Tsurayuki comporrà uno struggente poema dedicato alla sua morte e inserita nella stessa raccolta.

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