martedì 2 febbraio 2010

LA POESIA DI FEBBRAIO


Michi o iwasu
Nochi no onowazu
Na o towazu
Koko ni koi kou
Kimi to ware miru

Senza domandarci
se giusto, se sbagliato,
se la vita di poi,
se la fama...Tu e io
amandoci ci guardiamo. 
 Yosano Akiko (1878-1942)

Poichè tra pochi giorni è San Valentino ho voluto proporvi un poema d'amore, a causa però del poco tempo a disposizione non proverò a fare la traduzione letterale.

Commento: Questo splendida poesia è un tanka ovvero un haiku a cui sono state aggiunte due strofe di 7 sillabe ciascuna. In questo componimento la poetessa Akiko vuole mettere in risalto la supremazia dell'amore su ogni cosa, l'amore infatti non chiede nulla e non si pone domande, solamente esiste.

Breve Biografia

Nata in un quartiere di Osaka nel 1878, poichè primogenita femmina, in accordo con la tradizione confuciana, non fù riconosciuta dal padre se non dopo tre anni quando nacque il fratello. Il padre appena la vita si accorse subito della grande intelligenza della figlia e per questo la fece tenere constantemente sotto osservazione di giorno e sottochiave di notte. Quando iniziò a leggere scoprì vari testi conservati nella libreria del genitore e si appasionò alla poesia, in particolare ai maestri cinesi. Fin dalle scuole superiore ella divenne la principale contribuente della rivista di poesia Myōjō. 
Nel 1901 si sposò con Yosano Tekkan, il suo editore. Tekkan però era già sposato con un'altra donna ma ciò nonostante i due se ne andarono a vivere insieme a Tokio. Successivamente Tekkan divorziò dalla prima moglie e si regolarizzò con Akiko.
Sempre nel 1901 pubblica il suo primo volume di tanka, circa 400, che divenne in breve tempo il suo maggior capolavoro.
Nel corso della sua intensa vita fonderà scuole e aiutera molti scrittori a inserirsi nel campo editoriale.
Fu anche una forte sostenitrice e difentrice dei diritti delle donne e una convinta antimilitarista.
Alla pari di Maria Bellonci, che ritradusse in italiano corrente Il Milione di Marco Polo, lei tradusse dal giapponese classico a quello moderno il Genji Monogatari, Heiga Monogatari e il Man'yōshū (una delle più vaste raccolte poetiche, contiene 26783 poemi).
Morì nel 1942 a seguito di un ictus all'età di 63 anni.
Negli anni successivi venne presto dimenticata dalla critica e dalla letteratura moderna ma recentemente se ne sta riscoprendo la profonda e sensuale poetica.
 

2 commenti:

  1. molto interessante, grazie per avercela fatta conoscere, Davide.

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  2. Non c'è di che, ma il merito va ai miei libri e ai suoi autori che me l'hanno fatta conoscere.

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