martedì 22 giugno 2010

ARISTOLOCHIA








ARISTOLOCHIA

Famiglia: Aristolochiacee

Nomi botanici: Aristolochia clematitis

Descrizione:
Pianta di 30- 70 cm di altezza; fusto non ramificato e flessuoso; foglie ovato-cuoriformi, verde chiaro, lunghe 6-10 cm; fiori in gruppi di 2-8 alle ascelle fogliari, con tubo ricurvo e rigonfiato alla base, giallastri; stami 6; il frutto è una capsula ovoidale che ricorda un piccolo melone o una pera. Fioritura: da Maggio a Luglio.

Etimologia: il nome del genere deriva dal greco àristos che significa “ottimo” e da lochéia che significa “parto” in riferimento alle sue proprietà medicinali. Poiché spesso si sostiene su altre piante, il nome della specie la collega alle clematidi.

Curiosità
L’aristolochia è stata usata nell’antico Egitto, nell’Europa medievale e dagli Indiani d’America per diversi secoli come pianta in grado di favorire le contrazioni uterine e dunque per facilitare il parto.
Il nome corrente è dovuto a Paracelso che sembra utilizzasse moltissimo tale erba.
Apuleio ne raccomandava l’utilizzazione dei semi come rimedio contro i malefici mentre in molte parti degli Stati Uniti, specie nel Middle West, si usa appendere fasci di questa pianta fuori dalle porte quale rimedio contro il malocchio e la sfortuna.
Nel medioevo, poiché sia il fiore che le radici ricordano rispettivamente la lingua e il corpo di un serpente sinuoso, la si utilizzava, per l’antica dottrina della segnatura, come rimedio contro i morsi di serpente. In genere con scarso successo !
Nonostante la sua importante azione sulle partorienti, negli anni ’80 si è scoperto che uno dei suoi principi attivi, l’acido aristolochico, possiede un’azione cancerogena. Per questo motivo è stata bandita sia da ogni uso erboristico sia come componente dagli integratori alimentari.
Particolare è il sistema di fertilizzazione dei fiori. L’impollinazione è effettuata a opera dei moscerini e altri piccoli insetti: all’interno del calice piccoli peli rigidi rivolti verso il basso impediscono al moscerino entrato di uscirne. A impollinazione avvenuta, i peli interni si afflosciano permettendo così la fuga dell’insetto il quale verrà attratto da altri fiori di aristolochia. Tale meccanismo di impollinazione è possibile riscontrare anche negli Arum e nelle Calle e in genere in tutta la famiglia delle Araceae.

Dove si trova:
La pianta è molto diffusa. È possibile osservarla lungo le sponde dei canali e lungo i margini dei fossi.

Nessun commento:

Posta un commento