sabato 9 gennaio 2010

TUTTI I KANJI

In Giapponese esistono ben quattro sistemi di scrittura che spesso coesistono insieme:

Romanji: è la traslitterazione dei caratteri giapponesi in caratteri latini. Le regole di traslitterazione sono state codificate per la prima volta da Hepburn, un gesuita inglese che sul finire dell'ottocento creò il primo dizionario. Vi è però un'altro sistema di traslitterazione ma non è impiegato dagli occidentali.

Hiragana: è il vero e proprio "alfabeto" ma, a differenza degli alfabeti occidentali, non è strutturato in vocali e consonanti ma in sillabe. L'hiragana è il primo alfabeto imparato dagli alunni giapponesi. Consta di 5 vocali (a, i, e, u, o) e 46 suoni sillabici. É presente una sola consonante non accoppiata a una vocale ed è il suono sillabico "n". I tratti dell'hiragana sono tondeggianti. Non è necessario imparli tutti. Alcune sillabe possono trasformarsi in un'altra sillaba semplicemente aggiungendo in alto a destra le doppie virgolette (nigori) oppure un cerchiolino (maru). Vi sono poi regole grammaticali, delle mere convenzioni, per rappresentare il raddoppiamento delle vocali e delle consonanti e per rappresentare sillabe costituite da una consonante e due vocali.

Katagana: rappresenta il secondo alfabeto imparato dai giapponesi. Anche questo è sillabico e il numero di segni è pari a quello dell'hiragana. Ad ogni segno in hiragana corrisponde quindi un segno nel katagana. Esso viene utilizzato per trascrivere le parole straniere. I tratti del Katagana sono squadrati. Anche qui il maru e il nigori trasformano una sillaba in un'altra.

Kanji: sono gli ideogrammi cinesi. Nel IV secolo il Giappone aiutò la Corea contro il dominio cinese nella zona. La Corea inviò, come ringraziamento, monaci buddisti che introdussero sia la religione buddista sia un sistema di scrittura: quella cinese. Sfortunatamente la lingua cinese è monosillabica mentre quella giapponese è polisillabica. Da qui l'esigenza di adattare i kanji alla pronuncia integrandoli con l'hiragana. La maggior parte dei kanji ha almeno una doppia pronuncia: una cinese e una giapponese. Sebbene il numero di ideogrammi sia vicino ai 5000 simboli, nel secondo dopoguerra il governo decise che gli studenti dovessero impararne almeno 1945, i cosidetti "joyo kanji". I quotidiani giapponesi devono impiegare gli "joyo kanji". Quando impiegano kanji fuori dalla lista canonica devono indicarne anche la pronuncia che è normalmente posta in alto e in piccolo. Gli ideogrammi cinesi, salvo qualche eccezione, sono diversi da quelli giapponesi poichè con il tempo si sono semplificati ognuno in maniera autonoma.



Di seguito ecco tutti i 1945 Kanji.


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