lunedì 8 marzo 2010

MARGHERITA




Famiglia: Compositae (Asteraceae)
Nomi botanici: Bellis perennis
Nomi volgari: Margherita, Pratolina




Descrizione: pianta di 5-20 cm, fusto tenuemente peloso, senza foglie; con 1 capolino fiorale; foglie disposte in rosetta basale, spatolate, decisamente dentate; fiori di 1-3 cm di diametro; fiori marginali ligulati; generalmente in una fila; femminili, bianchi o rosa, fiori del disco tubulari, ermafroditi, gialli. Fioritura da marzo a ottobre.

Etimologia: il nome del genere “Bellis” deriva dal latino e significa “grazioso”. Quello della specie “perennis” significa invece “perenne, tutto l’anno”.
Il nome generico di Margherita è di origine medievale: deriva dal latino “margarita” ossia “perla” in allusione, secondo alcuni, al colore dei petali che sono bianco perlacei.

Curiosità
Fin da giovani abbiamo sempre attribuito a questo fiore doti profetiche. A lei abbiamo affidato le nostre incerte speranze di un amore corrisposto semplicemente sfogliando i petali. Mai però abbiamo sospettato che quello che pensiamo sia un unico fiore in realtà sia una infiorescenza, chiamata capolino, composta da migliaia di fiori appressati l’uno all’altro.
I fiori più esterni, quelli che formano la corolla, sono di colore bianco, talvolta sfumati di rosa, e prendono il nome di ligule ovvero piccole lingue. Quelli interni sono invece tubulosi, di colore giallo, e vengono chiamati flosculi (dal latino flos ossia piccolo fiore).
Secondo una leggenda San Luigi di Francia portava un anello, che custodiva gelosamente, con delle margherite incise.
Molte sono le sovrane che ornavano i propri emblemi con le margherite, specie per richiamare il proprio nome come fece la regina Margaret, moglie di re Enrico VI d’Inghilterra.
Alcuni ritrattisti, come Frans Pourbus (1569-1622), arrivarono perfino a giocare con il nome di Margherita, celebre è il famoso dipinto di Margherita Gonzaga rappresentata vestita con un abito guarnito di piccole perle (in latino Margarita significa appunto perla).
Ai cavalieri medievali spesso veniva concesso dalla propria amata, di ornare lo scudo con due margherite.
L’intera pianta è commestibile e i fiori possono essere utilizzati in insalate o per guarnire torte di frutta.
In campo erboristico fu ampiamente utilizzata nel medioevo in tutta Europa, tranne che in Germania dove gli si attribuiva, a torto, proprietà abortive.
Attualmente i suoi decotti vengono utilizzati per curare forme lievi di acne, per accelerare la guarigione di ferite e per lenire parti arrossate della cute.
In commercio vi sono attualmente numerosissime varietà con fiori rossi o bianchi, doppi o semidoppi, con petali disposti a raggiera oppure a pompon. Non c’è che l’imbarazzo della scelta
Proverbio:
“Quando il piede su sette margherite porrai allora in estate sarai”

2 commenti:

  1. Davide, soddisfa una mia curiosità: qual è il nome scientifico di quei fiorellini blu comunemente detti "orecchini della Madonna"?
    Ciao!

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  2. La pianta che penso che intendi tu si chiama "Veronica". Il genere comprende circa 200 specie senza contare gli ibridi. Il nome deriva secondi alcuni dal greco "Bereniche" ossia "colei che porta la vittoria", secondo altri dal latino "vera icona" ossia "vera immagine".
    Sul seguente sito (in francese) puoi trovare altre informazioni http://fr.wikipedia.org/wiki/V%C3%A9ronique_%28plante%29.

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