venerdì 11 giugno 2010

LA POESIA DEL MESE DI GIUGNO

 Sul finire del seicento in Giappone, la poesia assunse, spesso, forme particolari come nel caso del Haiga. Questa parola deriva dall'unione di due termini giapponesi: Haiku (Poesia breve) e Ga (Pittura). Il massimo culmine di quest'arte si ebbe con Yosa Buson, poeta e disegnatore tra i più importanti.
Quello dell'Haiga, in Giappone, sarà considerata una vera e propria arte che tende a riunire in una sola persona tutte le varie specialità artistiche del tempo: poesia, disegno, musica e calligrafia.
 Quella che vedete qua sotto è un esempio di tale arte.
 Autore: Hiroshige
Anno: 1832 circa
Titolo Originale: Matsu Tsuki ni Mimizuki (Gufo su ramo di pino)
Tipo: xilografia su carta

L'aspetto verticale di quest'opera da slancio a tutto l'insieme e fa focalizzare l'attenzione verso il centro.
In questa xilografia noi notiamo subito un gufo appollaiato su un ramo di pino e subito al di sotto si intravede una parte di una falce di luna. Il gufo sembra addormentato.
In basso a sinistra vi è il timbro rosso dello stampatore, mentre subito al di sopra vi è la firma dell'autore: Hiroshige.
La stampa è completata  da una poesia di  Hachijintei, visibile in alto a destra:

三日月の 船遊山して みゝつくの 耳に入たき 松風の琴  

Mikazuki no
funa asobi shite
mimitsuku no
mimi ni iretaki
                                                                    matsukaze no koto

Dalla barca della luna nuova
il gufo è cullato:
vorrei che sognando
sentisse l'arpa
del vento tra i pini.

L'arpa che sente il gufo in realtà è un koto. 
Come si può facilmente intuire la poesia senza la stampa dice poco e nulla e viceversa: entrambe si integrano a vicenda e si completano.

1 commento:

  1. Che meraviglia, Davide! Bellissimo sia l'haiga, sia l'haiku.
    Ti farò vedere un haiga molto interessante...

    Forse stasera ci vediamo al concerto!
    Ciao!

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